Grazie alla mia amica Cinzia di FB, riporto su questo blog una bella idea da lei avuta in un suo post...
In Cielo c'è un grande, immenso coro, composto da coristi ancora molto amati quaggiù:
George Harrison, John Lennon , Frank Sinatra,Ivan Graziani, Aldo Stellitta (dei Matia Bazar),Alex Baroni, Jimi Hendrix, Jim Morrison,Elvis Presley,Dusty Springfield, Fabrizio De Andrè, Little Tony, Franco Califano, Enzo Jannacci, Rino Gaetano, Janis Joplin, Amy Winehouse,Whitney Houston, Freddy Mercury, Franco Ceccarelli e Victor Sogliani (dell'Equipe 84),Dalida, Yves Montand,Perry Como, Domenico Modugno, Nilla Pizzi, Claudio Villa, Phil Everly (degli Everly Brothers),Lucia Mannucci, Tata Giacobetti,Virgilio Savona,Felice Chiusano, Michael Jackson,Brian Jones (dei Rolling Stones),Kurt Cobain, Sonny Bono, Lucio Battisti,Luigi Tenco, Sid Viciosus,Buddy Holly,Marvin Gaye, Edith Piaf,Mia Martini,Barry e Maurice Gibb (dei Bee Gees), Augusto Daolio,Giorgio Gaber,Bruno Lauzi,Pierangelo Bertoli, Giuni Russo,Gabriella Ferri, Luciano Pavarotti, Maria Callas,Bob Marley,Dean Martin, Ray Charle, Stephen Gately (dei Boyzone),Mino Reitano, Fred Buscaglione,Marisa Sannia,Laura Branigan, Wes, Ella Fitzgerald,Donna Summer, Bill Haley,Barry White....
In questo blog voglio raccogliere canzoni e musiche che hanno accompagnato in qualche modo la mia vita, con ricordi importanti o stupidini ma piacevoli, con canzoni che amo o semplicmente che in un dato momento mi frullano per la testa. La musica e i suoi artisti sono parte della vita di tutti noi, in vari modi e per qualcuno di più, epr qualcuno di meno...quindi, questa è la mia musica.
domenica 31 agosto 2014
venerdì 29 agosto 2014
Mi piaci- Alex Britti
Fra le canzoni che più simboleggiano l’estate per me c’è questa simpatica canzone dell’estate 1999.
Penso che sia una canzone originale sotto molti punti di vista: prima di tutto nel testo, che narra una storia d’amore non nel solito modo smielato , ma partendo dai difetti della compagna del protagonista e di varie figuracce e fastidi che l’amato si è trovato a subire (compresa la presenza della solita mamma invadente), concludendo con il ritornello che dice “però mi piaci”; mi piaci….nonostante tutto!
Il video è in linea con il testo: a parte che l’ho trovato molto colorato, i protagonisti scelti non sono i soliti giovani bellissimi e malinconici, ma due simpatici ragazzi in carne (categoria sempre ignorata da chi produce video di questo tipo; come se i ciccioni non potessero vivere storie d’amore), che interpretano le varie situazioni proposte nel testo; troppo forte quando si arriva al punto della mamma, con lui che sta leggendo sul giornale la notizia “Sharon Stone depone le armi” (non ricordo a proposito di cosa, forse si parlava di qualche film dell’ attrice), e in quel momento suona la suocera e….bè, si capisce dalla faccia che l’articolo non è stato messo in modo casuale!
Nel video si nota anche una breve comparsa dell’attore Carlo Verdone, nel ruolo del rompiscatole ipercritico di VIAGGI DI NOZZE.
Cosa vorresti per regalo da trovare sotto al letto
un regalo eccezionale o qualche frase che ho già detto
come quella volta in treno che guardavi dal finestrino t'ho vista e avvicinandomi cominciai a fare il cretino c
"che ore sono,quanti anni hai, però davvero sei di Milano... ho una zia che vive a Brescia certe volte il mondo è strano "
Cosa vorresti che dicessi adesso che ci frequentiamo :t'accontenti di "ti voglio bene" oppure vuoi proprio "ti amo" ?
t'ho comprato un cagnolino che abbaiava raramente ma da quando stà con te si è già mangiato tanta gente
lo sapevo che eri strana però non capivo quanto e da quando stiamo insieme due tre volte ho pianto
Cosa vorresti da mangiare siamo andati al ristorante sembra non ti piaccia niente eppure di cose ne hanno tante
allora siamo andati al mare così almeno ti rilassi e invece è troppo caldo così anche li mi stressi
"andiamo via ti prego andiamo a casa ti farò impazzire", ma poi sei troppo stanca hai mal di testa e vai a dormire
Però mi piaci mi piaci che ci posso fare mi piaci
e siamo usciti con gli amici tuoi almeno sei contenta siamo andati in birreria 4 chiacchere e una pinta e anche li neanche a farlo apposta hai avuto da ridire perché la musica era troppo alta, hai chiamato il cameriere "questo posto mi fa schifo guarda un po' che serataccia" , lui ovviamente si è incazzato e ha dato a me un cazzotto in faccia...
Però mi piaci mi piaci che ci posso fare mi piaci
E poi mi hai convinto che tua madre si sentiva troppo sola, "viene a stare un po' da noi che una settimana vola "..e così sono due anni che mi stressa ogni mattina dice che lo fa per noi e alle 5 è già in cucina che prepara non so cosa gli dirà quella sua testa, son due anni di tortura dice vado invece resta...
Però mi piaci mi piaci che ci posso fare mi piaci
cosa vuoi che ti dica c'ho creduto veramente eri bella come il sole, il resto non contava niente
però adesso hai esagerato ci ho pensato di nascosto, anche il sole a volte brucia e accanto a me non c'è più posto
ma perché quel giorno che t'ho vista fui così cretino se potessi tornare indietro ti butterei dal finestrino...
Però mi piaci mi piaci che ci posso fare mi piaci...
martedì 19 agosto 2014
Le canzoni con cui sono cresciuta-parte III (dal 1993 al 1998)
Ed ecco finalmente l'ultima parte sulla mia personaleclassifica delle canzoni con cui sono cresciuta.
Stavolta ilperiodo coperto è quello dell'adolescenza, fino ai 18 anni: si sa che gli adolescenti vivono di musica e per me non è stato diverso.
Quante cassette registrate, prestate duplicate....quante cassette ho riempito di video dell'allora neonata MTV!!!Ma non solo: ho registrato parti di "Super", la classifica della domenica su Canale 5 che non perdevo mai, e del Festivalbar, manifestazione che ho seguito fino alla sua chiusura nel 2007. Alcuni li ho ancora oggi e per me sono davvero dei cari ricordi...
Tempo addietro una fatto una mia personale raccolta delle più belel canzoni (italiane e straniere) dei vari decenni a partire dagli anni '60: anni '60, anni '70, anni '80.
In ognuna di queste raccolte non ho mai sforato i 3 Cd, anche se ho dovuto operare qualche taglio.
Ora, per completare la mia "opera" enciclopedica, sto cercando fi fare una raccolta dgli anni '90, ma l'impresa pare sia più difficoltosa: gli anni '90 infatti sono stati quelli della mia adolescenza, e come tutti gli adolescenti ero una super conusmatrice di musica, non mi sfuggiva una canzone, seguivo sempre l'hit parade alla radio e alla tv, avevo sempre la cassetta pronta per registrare i video di MTV e Festivalbar...insomma, potete immaginare.
E quindi il problema qual'è? Che degli anni '90 finora sono arrivata a 130 canzoni, che chiaramente non ci staranno in tre Cd e che devo quindi "sfoltire" ulteriormente, ma non so come dato che ogni canzone per me è importante, perchè mi paice o perchè legata a qualche ricordo particolare!
E 130 non sono comunque tutte, ne sto scaricando altre....
Ecco un piccolissimo estratto:
TI SENTO VIVERE (883): tenere presente tutta l'intera produzione degli 883 prima e di Max Pezzali poi dal 1993 al 2000
VORREI INCONTRARTI TRA 100 ANNI (Ron e Tosca): Vincitrice di Sanremo 1996, è ancora oggi una delle mie canzoni preferite.
SOMEDAY I'LL BE SATURDAY NIGHT (Bon Jovi): anche qui un'altra delle mie canzoni preferite da sempre, di cui ho già parlato in questo blog.E anche qui,come già nel caso degli 883, da tenere presente fondamentale per la mia adolescenza TUTTE le canzoni di Bon Jovi fino al 2001.
CRAZY (Aerosmith): come descrivere i sentimenti e le sensazioni che provo da sempre per questa canzone? SEmplice, non li descrivo in queste due righe...ma in un post apposito,prossimamente su questo blog!
Stavolta ilperiodo coperto è quello dell'adolescenza, fino ai 18 anni: si sa che gli adolescenti vivono di musica e per me non è stato diverso.
Quante cassette registrate, prestate duplicate....quante cassette ho riempito di video dell'allora neonata MTV!!!Ma non solo: ho registrato parti di "Super", la classifica della domenica su Canale 5 che non perdevo mai, e del Festivalbar, manifestazione che ho seguito fino alla sua chiusura nel 2007. Alcuni li ho ancora oggi e per me sono davvero dei cari ricordi...
Tempo addietro una fatto una mia personale raccolta delle più belel canzoni (italiane e straniere) dei vari decenni a partire dagli anni '60: anni '60, anni '70, anni '80.
In ognuna di queste raccolte non ho mai sforato i 3 Cd, anche se ho dovuto operare qualche taglio.
Ora, per completare la mia "opera" enciclopedica, sto cercando fi fare una raccolta dgli anni '90, ma l'impresa pare sia più difficoltosa: gli anni '90 infatti sono stati quelli della mia adolescenza, e come tutti gli adolescenti ero una super conusmatrice di musica, non mi sfuggiva una canzone, seguivo sempre l'hit parade alla radio e alla tv, avevo sempre la cassetta pronta per registrare i video di MTV e Festivalbar...insomma, potete immaginare.
E quindi il problema qual'è? Che degli anni '90 finora sono arrivata a 130 canzoni, che chiaramente non ci staranno in tre Cd e che devo quindi "sfoltire" ulteriormente, ma non so come dato che ogni canzone per me è importante, perchè mi paice o perchè legata a qualche ricordo particolare!
E 130 non sono comunque tutte, ne sto scaricando altre....
Ecco un piccolissimo estratto:
TI SENTO VIVERE (883): tenere presente tutta l'intera produzione degli 883 prima e di Max Pezzali poi dal 1993 al 2000
VORREI INCONTRARTI TRA 100 ANNI (Ron e Tosca): Vincitrice di Sanremo 1996, è ancora oggi una delle mie canzoni preferite.
SOMEDAY I'LL BE SATURDAY NIGHT (Bon Jovi): anche qui un'altra delle mie canzoni preferite da sempre, di cui ho già parlato in questo blog.E anche qui,come già nel caso degli 883, da tenere presente fondamentale per la mia adolescenza TUTTE le canzoni di Bon Jovi fino al 2001.
CRAZY (Aerosmith): come descrivere i sentimenti e le sensazioni che provo da sempre per questa canzone? SEmplice, non li descrivo in queste due righe...ma in un post apposito,prossimamente su questo blog!
sabato 16 agosto 2014
L'ora dell'amore- Camaleonti
Come tutti sapete amo molto le canzoni degli anni ‘60/’70, che mi riportano a un tempo felice che io ovviamente non posso aver vissuto, ma che in un certo senso ho vissuto soprattutto dai racconti dei miei genitori (soprattutto mia mamma), di zie, zii e altre persone che hann avuto la fortuna di avere vent’anni in quegli anni.
Nonché, ovviamente, con libri, film, fiction e documentari vari.
Questa canzone è del 1969, mi piace molto perché la trovo romantica, intensa e cantata molto bene. Quando l’ascolto, mi fa sempre sognare.
E’ la versione italiana di “Homburg”, dei Procol Harum, un gruppo inglese di moda in quegli anni, in Italia la versione italiana ebbe molto più successo di quella inglese.
Da molto tempo questa stanza
Ha le persiane chiuse.
Non entra più luce qui dentro
Il sole è uno straniero.
E' lei che mi manca,
E' lei che non c'è più.
L'orologio della piazza
Ha battuto la sua ora.
E' tempo di aspettarti,
E' tempo che ritorni,
Lo sento sei vicina,
E' l'ora dell'amore.
Il vuoto della vita
E' grande come il mare.
Da quando se n'è andata
Io non l'ho vista più.
E' lei che mi manca
E' lei che non c'è più.
L'orologio della piazza
Ha perso la speranza.
Io no che non l'ho persa,
io aspetto che ritorni,
ti sento sei vicina,
è l'ora dell'amore
mercoledì 13 agosto 2014
Canzone per un'amica- Francesco Guccini
Da poco tempo ho scoperto questa toccante canzone dei Nomadi, una delle prime della formazione storica del gruppo (specifico che non li ho mai seguiti molto perché non mi piacciono granchè).
L'autore è Francesco Guccini e la storia è vera: è dedicata a un'amica del cantautore che morì a soli 22 anni nel 1967 in un incidente stradale mentre andava in vacanza con il fidanzato.
Per questo probabilmente le parole della canzone sono sentite e toccanti: si comincia raccontando di una bella giornata di sole con due ragazzi felici di andare in vacanza e poi si finisce nella tragedia.
mi ha colpito molto la parte in cui l'autore si chiede cosa può provato l'amica al momento dell'impatto, quali sono stati i suoi ultimi pensieri...la conclusione però lascia spazio anche alla speranza oltre al dolore: l'autore si augura che anche là dov'è ora l'amica lo segua sorridendo come ha sempre fatto.
Questa canzone ha avuto una storia un po' travagliata: dato che il gruppo voleva portarla al Cantagiro 1968, il testo subì una censura in alcune parti visto che la canzone venne ritenuta troppo triste; anche la versione su 45 giri è oggi quasi introvabile, dato che nella versione originale la canzone viene preceduta da uno "strillone" che legge i titoli di alcune notizie di giornale, tra cui quella dell'incidente in questione.
La cosa non si sa perché fu ritenuta scandalosa dalla Censura che provvide dopo un po' a togliere le copie del disco.
Anni dopo i Nomadi fecero uan nuova versione della canzone aggiungendo i versi che avevano dovuto togliere nel 1968: "Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano, venga e ci prenda per mano... " e "Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte, ma ti ha incontrato la morte... "
A me piacciono entrambe le versioni, vi ripropongo quella integrale originale postata da un'utente su youtube.
In uno dei video riguardante uno degli ultimi concerti Augusto Daolio presenta questa canzone dicendo: "è una canzone che lega i presenti con gli assenti) e credo avesse ragione: vista la quantità di persone che purtroppo muoiono in incidenti stradali, credo che siano in molti che sentendola ricorderanno qualcuno...
Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva
la dolce estate era già cominciata vicino lui sorrideva, vicino lui sorrideva...
Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava,
non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava, quel giorno che ti aspettava...
Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano, venga e ci prenda per mano...
Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita, e sopra un'altra è finita...
Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita, quando la vita è fuggita...
Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte, ma ti ha incontrato la morte...
Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire, se presto hai dovuto partire...
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi...
domenica 10 agosto 2014
Film: Questo piccolo grande amore, 2010
Regia di Riccardo Donna , con Emanuele Bosi (Andrea), Mary Petruolo (Giulia),Giulia Amato (Cinzia),Mariella Valentini (mamma di Giulia), Matteo Urzia (Nico).
Roma, 1972. Giulia, studentessa modello all’ultimo anno di liceo e proveniente da famiglia borghese,e Andrea, studente di architettura cresciuto in periferia, si incontrano e si innamorano. Un primo amore fatto di incontri gioiosi, piccole bugie ai genitori per vedersi, battibecchi tra innamorati e confidenze con gli amici; come tutti i primi amori, insomma.
Poi però i due si devono separare: Andrea parte per il servizio di leva…
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE di Claudio Baglioni è una delle canzoni italiane più famose in assoluto: chi non la conosce?
Nel 2009, a 37 anni dalla sua uscita, il regista Riccardo Donna, con la partecipazione dello stesso Baglioni come autore della sceneggiatura, assieme a Ivan Cotroneo, e curatore – ovviamente- della colonna sonora- dirige questo piccolo film dal sapore nostalgico, apparentemente indirizzato a un pubblico di giovanissimi…ma certamente non sarebbero pochi gli adulti a cui strapperebbe qualche lacrimuccia, se non altro di nostalgia.
E’ un film semplice, sincero, pulito, di quelli che oggi purtroppo sono destinati ad avere poco spazio e poco successo, schiacciati da film più fracassoni e acchiappasoldi ; un film che come impianto narrativo si ispira al genere dei “musicarelli”: molto popolare negli anni ’60, consisteva nel prendere una canzone famosa e costruirvi attorno una storiellla, solitamente d’amore, e farli intepretare dal cantante interprete della canzione- guida.
Un genere abbastanza sbeffeggiato dalla critica da parte del pubblico, ma che a mio avviso non solo fotografa la realtà di un’epoca per alcuni aspetti molto meglio di tanti film d’autore, ma soprattutto regala emozioni vere, gioiose (o nostalgiche per chi avesse vissuto quegli anni), prive della violenza e della volgarità che purtroppo inquinano gran parte dei prodotti di oggi.
Così è appunto, QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE, che ricorda molto i film con Gianni Morandi in particolare (cè pure il ragazzo che parte militare….),che segue come linea narrativa il concept album omonimo del 1972. La parte sociale e storica del periodo in cui è ambientato il film è messa solo come sfondo obbligatorio, vista l’epoca, in quanto scopo del film non è illustrare le dinamiche della protesta sutdentesca che infiammava l’Italia di quegli anni ma semplicemente narrare la nascita, crescita e fine di un amore giovanile attraverso le canzoni. Trattandosi di Baglioni ritroviamo poi i luoghi cari a al cantatuore e celebrati in molte canzoni, come la mitica PORTA PORTESE.
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE, ...
E’ vero che dopo questo film i due giovani protagonisti Mary Petruolo ed Emanuele Bosi (lei graziosa anche se forse un po’ troppo magra, lui un fac- simile di Riccardo Scamarcio ma in versione faccia pulita) sono praticamente scomparsi dal cinema (in effetti, non pare avessero molti talenti al loro arco), ma in questo film funzionano abbastanza bene da far interessare lo spettatore alle loro vicende amorose per quello che basta a vedere il film fino alla fine e goderselo; tratteggiano due personaggi giovani, carini, ingenui e simpatici come spesso lo sono i giovani a quell’età.
Certo, nulla di particolarmente passionale, tormentato o incisivo, né nella storia né negli altri personaggi di contorno; e forse chi ha vissuto quel periodo troverà qualche strafalcione e inverosimiglianza di troppo rispetto alla realtà di quegli anni….ma tutto questo non impedisce certo di godersi la visione di un film piacevole e rilassante.
Qualcuno l’ha definito- in maniera dispregiativa- un COME ERAVAMO all’amatriciana, ma trovo che chi fa certi confronti tra due film inconfrontabili perché totalmente diversi fra loro sia un po’preso dalla mania di voler demolire un prodotto a tutti i costi. La storia è ovviamente semplice e carina, sicuramente preferibile alla violenza e alle scene di sesso di cui si abusa in troppi film al giorno d’oggi; ed essendo un film principalmente indirizzato ai giovani e giovanissimi penso sia più un pregio che altro.
Purtroppo- e qui stanno le due note dolenti del film- nemmeno Baglioni è riuscito a resistere alla moda giovanile inaugurata da Moccia con 3MSC, ovvero il linguaggio da cellulare ; che qui diventa- ma solo per una scena- QPGA(che è anche il titolo dell’album omonimo uscito contemporaneamente al film). E le canzoni sono state riarrangiate dallo stesso Baglioni in versione moderna, io personalmente avrei preferito risentire quelle originali dell’album del ’72, che sinceramente sono davvero migliori!
Ma nessuno è perfetto…
Roma, 1972. Giulia, studentessa modello all’ultimo anno di liceo e proveniente da famiglia borghese,e Andrea, studente di architettura cresciuto in periferia, si incontrano e si innamorano. Un primo amore fatto di incontri gioiosi, piccole bugie ai genitori per vedersi, battibecchi tra innamorati e confidenze con gli amici; come tutti i primi amori, insomma.
Poi però i due si devono separare: Andrea parte per il servizio di leva…
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE di Claudio Baglioni è una delle canzoni italiane più famose in assoluto: chi non la conosce?
Nel 2009, a 37 anni dalla sua uscita, il regista Riccardo Donna, con la partecipazione dello stesso Baglioni come autore della sceneggiatura, assieme a Ivan Cotroneo, e curatore – ovviamente- della colonna sonora- dirige questo piccolo film dal sapore nostalgico, apparentemente indirizzato a un pubblico di giovanissimi…ma certamente non sarebbero pochi gli adulti a cui strapperebbe qualche lacrimuccia, se non altro di nostalgia.
E’ un film semplice, sincero, pulito, di quelli che oggi purtroppo sono destinati ad avere poco spazio e poco successo, schiacciati da film più fracassoni e acchiappasoldi ; un film che come impianto narrativo si ispira al genere dei “musicarelli”: molto popolare negli anni ’60, consisteva nel prendere una canzone famosa e costruirvi attorno una storiellla, solitamente d’amore, e farli intepretare dal cantante interprete della canzione- guida.
Un genere abbastanza sbeffeggiato dalla critica da parte del pubblico, ma che a mio avviso non solo fotografa la realtà di un’epoca per alcuni aspetti molto meglio di tanti film d’autore, ma soprattutto regala emozioni vere, gioiose (o nostalgiche per chi avesse vissuto quegli anni), prive della violenza e della volgarità che purtroppo inquinano gran parte dei prodotti di oggi.
Così è appunto, QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE, che ricorda molto i film con Gianni Morandi in particolare (cè pure il ragazzo che parte militare….),che segue come linea narrativa il concept album omonimo del 1972. La parte sociale e storica del periodo in cui è ambientato il film è messa solo come sfondo obbligatorio, vista l’epoca, in quanto scopo del film non è illustrare le dinamiche della protesta sutdentesca che infiammava l’Italia di quegli anni ma semplicemente narrare la nascita, crescita e fine di un amore giovanile attraverso le canzoni. Trattandosi di Baglioni ritroviamo poi i luoghi cari a al cantatuore e celebrati in molte canzoni, come la mitica PORTA PORTESE.
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE, ...
E’ vero che dopo questo film i due giovani protagonisti Mary Petruolo ed Emanuele Bosi (lei graziosa anche se forse un po’ troppo magra, lui un fac- simile di Riccardo Scamarcio ma in versione faccia pulita) sono praticamente scomparsi dal cinema (in effetti, non pare avessero molti talenti al loro arco), ma in questo film funzionano abbastanza bene da far interessare lo spettatore alle loro vicende amorose per quello che basta a vedere il film fino alla fine e goderselo; tratteggiano due personaggi giovani, carini, ingenui e simpatici come spesso lo sono i giovani a quell’età.
Certo, nulla di particolarmente passionale, tormentato o incisivo, né nella storia né negli altri personaggi di contorno; e forse chi ha vissuto quel periodo troverà qualche strafalcione e inverosimiglianza di troppo rispetto alla realtà di quegli anni….ma tutto questo non impedisce certo di godersi la visione di un film piacevole e rilassante.
Qualcuno l’ha definito- in maniera dispregiativa- un COME ERAVAMO all’amatriciana, ma trovo che chi fa certi confronti tra due film inconfrontabili perché totalmente diversi fra loro sia un po’preso dalla mania di voler demolire un prodotto a tutti i costi. La storia è ovviamente semplice e carina, sicuramente preferibile alla violenza e alle scene di sesso di cui si abusa in troppi film al giorno d’oggi; ed essendo un film principalmente indirizzato ai giovani e giovanissimi penso sia più un pregio che altro.
Purtroppo- e qui stanno le due note dolenti del film- nemmeno Baglioni è riuscito a resistere alla moda giovanile inaugurata da Moccia con 3MSC, ovvero il linguaggio da cellulare ; che qui diventa- ma solo per una scena- QPGA(che è anche il titolo dell’album omonimo uscito contemporaneamente al film). E le canzoni sono state riarrangiate dallo stesso Baglioni in versione moderna, io personalmente avrei preferito risentire quelle originali dell’album del ’72, che sinceramente sono davvero migliori!
Ma nessuno è perfetto…
venerdì 8 agosto 2014
Penny Lane- Beatles
Ecco un’altra delle mie canzoni preferite dei Beatles, che è anche una delle più famose .
Penny Lane è una via della periferia di Liverpool, la città di origine del quartetto. E’ un luogo importante per i Beatlesiani perché Paul McCartney (unico autore della canzone, anche se è stata accreditata anche a John Lennon) da bambino vi andava spesso a prendere l’autobus per andare a scuola, o dal barbiere. Più o meno tutti i quattro componenti del quartetto avevano un ricordo di questa via, che dal 1967 in poi è luogo di un vero e proprio pellegrinaggio turistico di massa, tant’è che è stata anche oggetto di un curioso primato:è la via di cui più volte è stata asportata la targa col nome….!
Ian McDonald, autore di una celebre biografia con relativo studio di canzoni dei Beatles, l’ha descritta molto bene usando queste parole:
“Dipinta con i colori primari di un libro illustrato per bambini, eppure osservata con la malizia di una banda di ragazzini usciti da scuola che vagabondano in direzione casa, Penny Lane è al tempo stesso ingenua e furba; ma, soprattutto, elettrizzata all'idea di essere viva».
Nella canzone sono descritti luoghi, persone o particolari di questa via.
Penny Lane there is a barber showing photographs
Of every head he's had the pleasure to have known
And all the people that come and go
Stop and say hello
On the corner is a banker with a motorcar
The little children laugh at him behind his back
And the banker never wears a mac
In the pouring rain...
Very strange
Penny Lane is in my ears and in my eyes
There beneath the blue suburban skies
I sit, and meanwhile back
In Penny Lane there is a fireman with an hourglass
And in his pocket is a portrait of the Queen.
He likes to keep his fire engine clean
It's a clean machine
Penny Lane is in my ears and in my eyes
Four of fish and finger pies
In summer, meanwhile back
Behind the shelter in the middle of a roundabout
A pretty nurse is selling poppies from a tray
And though she feels as if she's in a play
She is anyway
Penny Lane the barber shaves another customer
We see the banker sitting waiting for a trim
Then the fireman rushes in
From the pouring rain...
Very strange
Penny Lane is in my ears and in my eyes
There beneath the blue suburban skies
I sit, and meanwhile back
Penny Lane is in my ears and in my eyes
There beneath the blue suburban skies...
Penny Lane!
sabato 2 agosto 2014
Come un pittore- Modà
Da tempo non sono più al passo dei tempi con cantanti e canzoni: non mi coinvolgono, non mi appassionano, non mi ispirano più, spesso nemmeno quelli che mi piacciono.
preferisco le canzoni degli anni passati, soprattutto quelle degli anni '60/'70.
Però ogni tanto qualcuno degno di nota lo trovo, mi è successo con il gruppo dei Modà, una band italiana un po' da ragazzini ma tutto sommato apprezzabili.
Questa canzone, COME UN PITTORE, in particolare mi è piaciuta dalla prima volta che l'ho vista per via dell'accostamento Vita- Colori; nella scuola dove lavoravo l'anno scorso in questo periodo i bambini grandi hanno cantato questa canzone alla festa di fine anno.
La versione del video è quella cantata assieme a Jarabe de Pablo, io preferisco quella cantata solo da loro.
Anche il video è molto carino, soprattutto nella parte finale, quando viene mostrato il disegno del bambino.
Ciao, semplicemente ciao.
Difficile trovar parole molto serie,
tenterò di disegnare...
come un pittore,
farò in modo di arrivare dritto al cuore
con la forza del colore.
Guarda... Senza parlare.
Azzurro come te,
come il cielo e il mare
E giallo come luce del sole,
Rosso come le
cose che mi fai... provare.
Ciao, semplicemente ciao.
Disegno l'erba verde come la speranza
e come frutta ancora acerba.
E adesso un po' di blu
Come la notte
E bianco come le sue stelle
con le sfumature gialle
E l'aria... Puoi solo respirarla!
Azzurro come te,
come il cielo e il mare
E giallo come luce del sole,
Rosso come le
cose che mi fai... provare.
Per le tempeste non ho il colore
Con quel che resta, disegno un fiore
Ora che è estate, ora che è amore...
Azzurro come te,
come il cielo e il mare
E giallo come luce del sole,
Rosso come le
cose che mi fai... provare.
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