giovedì 17 agosto 2017

Ti sento vivere- 883

E' una delle mie canzoni preferite fin dall'adolescenza. Quando uscì l'album "La donna, il sogno e il grande incubo" degli 883 avevo 16 anni, comprai la cassetta e ricordo perfettamente quando sentii questa caznone per la prima volta: ero sdraiata sul letto con accanto la radio che suonava la cassett e subito mi sono innamorata, ho pensato tante volte che mi sarebbe piaciuto ricevere una lettera così da un ragazzo. Da ragazzina ci ho tanto fantasticato e sperato...in particolare, mi piaceva moltissimo il verso "Seduta lì a parlare con i tuoi amici che bella sei/ Mi sembra di impazzire,per esser là con te non so che darei/Ti vorrei far vedere  tutti i miei foglietti e le lettere/Che ti vorrei spedire ma non ho il coraggio e non so perché"....

Comunque anche ora la trovo una canzone molto dolce e una delle migliori interpretazioni di Max Pezzali.
Non so che cosa fare
Il sonno se n'è andato e non tornerà
Un vetro da cui guardare
Il silenzio fermo della città
E ti vorrei chiamare
Sì però a quest'ora ti arrabbierai
E poi per cosa dire
A metà io so che mi bloccherei

Perché non è facile
Forse nemmeno utile
Certe cose chiare dentro poi non escono
Restano restano

Vorrei dirti vorrei
Ti sento vivere
In tutto quello che faccio e non faccio ci sei
Mi sembra che tu sia qui, sempre
Vorrei dirti vorrei
Ti sento vivere
Dovunque guardo ci sei tu
Ogni discorso sempre tu
Ogni momento io ti sento sempre più

Seduta lì a parlare
Con i tuoi amici che bella sei
Mi sembra di impazzire
Per esser là con te non so che darei
Ti vorrei far vedere
Tutti i miei foglietti e le lettere
Che ti vorrei spedire
mM non ho il coraggio e non so perché

Perché non è facile
Forse nemmeno utile
Certe cose chiare dentro poi non escono
Restano restano

Vorrei dirti vorrei
Ti sento vivere
In tutto quello che faccio e non faccio ci sei
Mi sembra che tu sia qui, sempre
Vorrei dirti vorrei
Ti sento vivere
Dovunque guardo ci sei tu
Ogni discorso sempre tu
Ogni momento io ti sento sempre più

Vorrei dirti vorrei
Ti sento vivere
In tutto quello che faccio e non faccio ci sei
Mi sembra che tu sia qui, sempre
Vorrei dirti vorrei
Ti sento vivere
Dovunque guardo ci sei tu
Ogni discorso sempre tu
Ogni momento io ti sento sempre più


mercoledì 14 giugno 2017

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, di Gianni Morandi

E' una delle canzoni che mi ha fatto avvicinare a Gianni Morandi, nel lontano 1992. Conoscevo questo cantante fin da piccola e le sue canzoni mi erano sempre piaciute, ciononostante non avevo mai pensato a lui come uno dei miei cantanti preferiti.
Nell'estate 1992 sentii per la prima volta questa canzone, in una versione cantata da Fiorello nell'album "Nuovamente falso", rimasi colpita  e commossa dal tema che mi fece molto riflettere, sopratutto sull'inutilità della guerra, che distrugge sogni, speranze. desideri, gusti di chi è costretto a parteciparvi.
Il ragazzo di cui si parla nella canzone era certamente un ragazzo come tanti, e non aveva nulla di diverso o speciale; ma allo stesso tempo, era speciale per la sua unicità, che la guerra ha cancellato brutalmente.
mi ha colpito molto anche la sensibilità dell'interpretazione di Gianni. 

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
girava il mondo,
veniva da gli Stati Uniti d'America.
Non era bello
ma accanto a sé
aveva mille donne se
cantava "Help" e "Ticket to ride"
o "Lady Jane" o "Yesterday".
Cantava "Viva la libertà"
ma ricevette una lettera,
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America.
Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
Gli han detto vai nel Vietnam
e spara ai Vietcong...
C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
girava il mondo,
ma poi finì
a far la guerra nel Vietnam.
Capelli lunghi non porta più,
non suona la chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota ratatata.
Non ha più amici, non ha più fans,
vede la gente cadere giù:
nel suo paese non tornerà
adesso è morto nel Vietnam.
Stop! coi Rolling Stones!
Stop coi Beatles. Stop!
Nel petto un cuore più non ha
ma due medaglie o tre...



venerdì 9 giugno 2017

I miei concerti

Nella mia vita ho avuto l’occasione di andare a vedere qualche concerto, non molti  purtroppo, anche s enegli ultimi 14 anni Brescia si è svegliata da questo punto di vista:prima non veniva mai nessuno, la massimo qualche italiano, ora invece vengono pure stranieri, tra qualche giorno per esempio ci sarà Sting, in passato sono venuti Elton John, Alanis Morrisette, Cranberries, Paul Simon, Burt Bacharach e altri.

Ma ecco i concerti ai quali sono andata:

1988: Cristina D’Avena (classico, penso che per molti sia  stato il primo concerto!); ero andata con una mia amichetta accopagnate dai rispettivi padri, che continuarono a sforttere la povera Cristina perch aveva bagliato uan canzone (ovviamente cantava in playback)…

1996: Michele: cantante degli anni ‘60(quello che canta va SE MI VUOI LASCIARE), andai a vederlo con mia mamma, mio padre e un’amica di mia mamma. Andai perchè non vllero lasciarmi a casa da sola quella sera, il cantante in questione non mi paice molto. Vedere mia mamma e la sua amica che si dimenavano sulla sedia come ragazine e cantavano a squalciagola mi fece un certo effetto, anche perché mia mama era la prima a tuonare prediche contro “i giovani che vanno ai concerti e ballano e cantano per fare casino!”….
Alla fine mia mamma riuscì ad avvicinare Michele facendosi fare l’autografo e raccontandogli qualche annedoto sulle sue canzoni, lui fu molto gentile e simpatico.

1997:Little Tony: anche stavolta andai al seguito della famiglia, ma anche perché mi piaceva il cantante. Che arrivò con due ore abbondanti di ritardo….ma si può?!


1998:Maurizio Vandelli: l’ex leader dell’Equipe 84 si esibisce ancora da solo, stavolta l’ho visto (sempre con famiglia al seguito) in un centro commerciale vicino a casa mia. Bravo come sempre!


2003 – Ligabue: qui che dire….non dico nulla, il nome dice tutto già da solo!



2004- Quartetto Ron- Francesco De Gregori- Fiorella Mannoia- Pino Daniele: un tour originale con quattro bravi artisti (anche se Pino Daniele non mi paice), che cantavano ognuno le canzoni degli altri; spettacolo semplice ma  riuscito e sentito dal pubblico rimasto entusiasta.

2008-Tiziano Ferro: Lo show mi è piaciuto molto:innanzitutto Tiziano è stato puntuale(cosa che non si può dire di tutti i suoi colleghi..ricordo quando andai coi miei al concerto di Little Tony, quasi tre ore di ritardo!),inoltre ha interpretato i suoi brani con energia,simpatia e la solita bravura(per me ha davvero una gran voce!),spesso accompagnato dal pubblico(che spesso sollecitava lui stesso).
Bravi anche i musicisti della band che lo ha accompagnato e i ballerini dello show,davvero meritevoli degli applausi ricevuti,anche se io non amo particolarmente la break dance.
Finito il concerto mi sono abbandonata alla tentazione di comprarmi la bandana che vedete nella foto, sotto….un po’ mi vergogno,non sono mica una ragazzina!Ma avendo dimenticato(da quella furba che sono)la macchina digitale a casa,volevo un ricordino…



2008-Matia Bazar:in Piazza della Loggia durante la notte bianca si è svolto il concerto gratuito dei Matia Bazar.
Purtroppo ha cominciato quasi subito a piovere e,devo essere sincera,solo il carisma,l’energia e le stupende canzoni del gruppo(e non solo,visto che hanno cantato anche qualche canzone di altri cantanti) ha fatto sì che restassi lì un’ora circa a prendere acqua riparata solo da un giubbino leggero…quando poi il giubbino ha cominciato a pesare e a essere bagnato fradicio(e di conseguenza a bagnare me)a malincuore ho dovuto andarmene.Perchè è stata un’esibizione davvero forte!
E’ incredibile come i Matia, dopo 30 anni insieme e dopo aver cambiato varie cantanti,siano ancora così energici,moderni,bravissimi;hanno saputo trasmettere energia e allegria anche sotto la pioggia!Le canzoni come sempre mitiche,certo la voce di Antonella Ruggiero è irraggiungibile, ma i Matia hanno sempre saputo scegliere degne sostitute(prima Silvia Mezzanotte e ora la nuova cantante,Francesca Faccani).
Ho cantato a squarciagola…e non ero l’unica:c’era gente(anche molti stranieri)che ballavano sotto la pioggia:davvero bello!


2011-Max Pezzali:Sono uan sua fan della primissima ora, fin dai tempi degli 883, quindi figuriamoci se mi perdevo questa occasione di vederlo dal vivo (essendomene già perse due)!
E’ stato uno spettacolo davvero molto bello.
Gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme inbiancao…e anche il nostro Max, che peraltro ironizza sul fatto di essere entrato nel “secondo tempo”, fisicamente mosrra qulche segno del tempo che passa…i capelli ormai non ci sono più! Ma c’è ancora la voce, la grinta, la simpatia e la bravura che da sempre lo contraddistinguono, c’è ancora il suo entusiasmo e la sua volgia di interagire e dialogare col pubblico, e soprattutto c’è il suio stare al passo coi tempi e rivolgere messaggi utili e non affatto banali anche al pubblico dei giovanissimi.
E infatti  il momento che ho preferito della serata è stato proprio quando Max, oresentando una canzone del suo nuovo album ha detto(più o meno): 
  • Non credete quando vi dicono: “i giovani di uan volta erano più educati, avevano più valori, noi sapevamo divertirci anche con poco, noi avevamo voglia di lavorare e di studiare ; i giovani d’oggi non hanno valori, non hanno sentimenti ecc.”, perché non è vero! Ogni generazione ha avuto i suoi valori, momenti, problemi, quindi non dovte credere a quelli che vi vogliono sminuire ma solo a voi stessi!-
Un messaggio a mio avviso molto attuale e non scontato….
Max ha cantato canzoni nuove e vecchi successi, in alcuni momenti ha fatt suonare solo i musicisti incitando il pubblico a cantare ( NESSUN RIMPIANTO, UNA CANZONE D’AMORE ), e concedendo il bis con LA REGINA DEL CELEBRITA’, SEI UN MITO e una nuova canzone che ha proposto in anteprima.

 

martedì 23 maggio 2017

Non me lo so spiegare, di Tiziano Ferro

ERa il 2004 quando un cantante che fino ad allora avevo poco considerato, Tiziano Ferro, fece "colpo" su di me con due canzoni: "Sere nere"  e "Non me lo so spiegare". In particolare questa canzone è legata alla mia prima vacanza da sola, a Gatteo Mare...avevo già 24 anni, ed ero proprio sola (senza nemmeno un'amica) ma per me è stata un'esperienza indimenticabile e molto bella.
Certo devo ammettere che- come molti dicono- non è che abbia capito moltissimo il senso della canzone: sicuramente il dolore per un amore che finisce o rischia di finire, ma effettivamente è il senso complessivo; del resto non ho capito molto. Pazienza, del resto anche le canzoni in inglese o altre lingue spesso non le capiamo eppure ci piacciono ugualmente!
Come saprete di questa canzone esiste anche una versione cantata da Laura Pausini nell'album "Io canto", è bella anche quella anche se io ovviamente preferisco quella di Tiziano.


Un po' mi manca l'aria che tirava 
O semplicemente la tua bianca schiena
E quell'orologio non girava 
Stava fermo sempre da mattina a sera. 
come me lui ti fissava 

Io non piango mai per te 
Non farò niente di simile, no mai...nononono 
Si, lo ammetto, un po' ti penso 
Ma mi scanso 
Non mi tocchi più 

Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare 
E credere di stare bene quando è inverno e te 
Togli le tue mani calde 
Non mi abbracci e mi ripeti che son grande, 
mi ricordi che rivivo in tante cose...nananana 
Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale 
Che anche se non valgo niente perlomeno a te
Ti permetto di sognare 
E se hai voglia, di lasciarti camminare 
Scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare 
Ma vuoi dirmi come questo può finire? 
Non me lo so spiegare 
Io non me lo so spiegare 

La notte fonda e la luna piena 
Ci offrivano da dono solo l'atmosfera 
Ma l'amavo e l'amo ancora 
Ogni dettaglio è aria che mi manca 
E se sto così, sarà la primavera.. 
Ma non regge più la scusa, no no 

Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare 
E credere di stare bene quando è inverno e te 
Togli le tue mani calde 
Non mi abbracci e mi ripeti che son grande, 
mi ricordi che rivivo in tante cose...nananana 
Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale 
Che anche se non valgo niente perlomeno a te
Ti permetto di sognare 
Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare 
E credere di stare bene quando è inverno e te 
Togli le tue mani calde 
Non mi abbracci e mi ripeti che son grande, 
mi ricordi che rivivo in tante cose...nananana 
Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale 
Che anche se non valgo niente perlomeno a te
Ti permetto di sognare 
E se hai voglia, di lasciarti camminare 
Scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare 
Ma vuoi dirmi come questo può finire? 
Ma vuoi dirmi come questo può finire? 
Sì 
Ma vuoi dirmi come questo può finire





sabato 4 marzo 2017

Film: Mamma mia!, 2007



Regia di Phylda Loy, con Meryl Streep ( Donna),Amanda Seyfried ( Sophie),Pierce Brosnan ( Sam),Colin Firth( Harry),Stellan Skarsgard ( Bill),Julie Walters ( Rosie),Christine Baransky ( Tania),Dominic Cooper( Skye)

La ventenne Sophie vive da sempre in una splendida isoletta della Grecia con la scatenata mamma single Donna.La ragazza non ha mai conosciuto suo padre, e in occasione del suo matrimonio decide di invitare i tre possibili candidati, cioè i tre uomini con cui la madre ebbe una storia nel periodo in cui rimase incinta.
I tre arrivano, senza essersi mai visti prima, e ovviamente provocano un terremoto che avrà conseguenze inaspettate su tutti…il tutto a ritmo delle canzoni degli Abba!


L’anno scorso ACROSS THE UNIVERSE, musical basato su personaggi e canzoni dei Beatles, ha lanciato la moda dei musical basati su canzoni e personaggi di un determinato gruppo o cantante ( infatti in Italia è in arrivo AMORE CHE VIENI,AMORE CHE VAI, basato sulle canzoni di Fabrizio de Andrè): ora tocca agli Abba, gruppo musicale degli anni’70, già citati in vari film ( come LE NOZZE DI MURIEL e  PRISCILLA, LA REGINA DEL DESERTO).
E il risultato, come nel precedente caso sui Beatles, è semplicemente ottimo! Un film divertente, colorato, frizzante, che fa venire voglia continuamente di cantare e ballare, e contiene un’energia e cariche positive uniche…se siete tristi, o in un momento no, con questo film passerete due ore di spensieratezza che vi tireranno su il morale sicuramente, e vi faranno vedere il mondo un po’ più rosa, fidatevi! 

La trama a dire la verità è un po’ debole e scontatuccia, ma il mix composto  dalla bravura e simpatia degli interpreti ( che ballano e cantano con le loro vere voci, e direi davvero molto bene!) capitanati dalla scatenatissima ed energica Meryl Streep, della cui bravura non si discute( ma citerò anche una nota di merito alla giovane Amanda Seyfried nel ruolo di Sophie, quello che ho preferito tra tutti per la sua dolcezza, freschezza e vivacità- Dio quanto avrei voluto avere 20 anni così!-), dagli splendidi paesaggi dell’isoletta mediterranea dove è ambientata la storia ( voglio andarci anch’ioooo!!!),e come detto dai balli sulle note delle canzoni degli Abba annulla qualsiasi critica, compresa quella degli svarioni temporali presenti( dunque, se Sophie ha 20 anni e siamo nel 2008, è nata nel 1988…e quindi perché Dona e i tre ex si descrivono- con tanto di foto!-come figli dei fiori nell’estate in cui è stata concepita la ragazza?I figli dei fiori già non c’erano più almeno da una 15ina d’anni!Inoltre la Streep, prossima ai 60 , e nonostante tutto si vede,come può essere madre di una ventenne?).
Da culto la sequenza finale, dove i nostri protagonisti ballano vestiti come negli anni ’70…certo, vi devono piacere gli Abba o perlomeno non conoscerli per amare questo film, ma anche nel caso non siano di vostro gusto provatelo perché rischiate davvero di esserne conquistati!




martedì 6 settembre 2016

Non si può morire dentro, di Gianni Bella









Un'estate di tanti anni fa...precisamente, del 1996.
Una sedicenne molto sola, a cui fanno compagnia i libri, i film, la musica.
Uno dei tanti pomeriggi estivi che promettono solo caldo e noia, e un ritrovamento particolare: il vecchio registratore Geloso anni '60 di mia mamma, con due bobine perfettamente funzionanti. Dato che amo queste cose....mi metto subito all'ascolto....un tuffo nel passato!
E tra le altre cose scopro questa stupenda canzone di Gianni Bella, vincitrice del Festivalbar 1976, che mi rimane profondamente impressa sin dal primo ascolto. La bella voce un po' particolare del cantante, il testo malinconico e dolce su un amore finito ma forse non proprio passato mi conquistano subito ed è così che questa canzona diventa una delle mie preferite.
A differenza del protagonista, tuttavia, io non credo che davvero "non si può morire dentro", anzi...a volte si vive fuori ma si muore proprio dentro, solo che non si vede.


Se il nostro amore è
un altro fallimento
non me la prenderò con te con lui
o con il vento
perché son stato io
a sollevarti il mento
perché non ti comprai
e adesso non ti vendo.

tu, bella e triste tu
mi dicesti quanto ti lasciai
non si può morire dentro
e morendo me ne andai
ora sono qui
dopo un anno l' ho capito che
non si può morire dentro
e morivo senza te

abbracciami anche tu
ci son troppe persone
sen io lo farei l' amore qui
alla stazione
ma non restare lì
a buttar via i minuti
il mondo tu lo sai è degli innamorati

tu chi nascondi tu
se c' è un altro dillo pure qui
non si può morire dentro
e sorridersi così
anche senza te
bella sì ma triste non sarai
non si può morire dentro
e restando morirei
un puntino tu
la tua storia scrivere vorrei
ma non si può morire dentro
e restando morirei






domenica 24 luglio 2016

La perdita della musica

C’è stato un tempo lontano, quando ero piccola, in cui mia mamma non era come adesso.
E c’è stato un tempo ancora più lontano, anni e anni prima che nascessi, in cui mia mamma assolutamente non era come adesso; probabilmente in quel tempo nemmeno lei (come del resto è successo a me) avrebbe mai pensato di diventare come è diventata, e se glielo avessero detto avrebbe riso in faccia e detto “è impossibile!”.
In quest’ultima parte mi riferisco ovviamente a mia madre durante la sua gioventù, bellissima, vissuta negli anni ‘60/’70 (è del 1947).
Uno dei ricordi più belli che ho riguardo a mia mamma sono proprio tutti i suoi innumerevoli racconti con cui praticamente mi ha raccontato tutto (o quasi, credo) della sua gioventù: racconti dettagliatissimi, con rasi riportare e gesti imitati,di lei, delle mie zie, dei miei nonni, dei miei cugini da piccoli, dei suoi parenti, dei suoi amici, vicini di casa, colleghi di lavoro e di chiunque abbia condiviso con lei quegli anni.
Forse un’altra volta ne parlerò più dettagliatamente, fatto sta che una (l’unica) che ho trovato in comune tra la madre degli anni ’60 e la figlia degli anni ’90 era la presenza della musica nella nostra vita; mia mamma conserva ancora il vecchio registratore Geloso che funziona ancora perfettamente (ed è del 1962!) e i suoi vecchi dischi.
E ultimamente riflettevo su un’altra cosa che ci accomuna, a mio avviso: quella che io chiamo “perdita della musica”.
Eh si; perché come ho detto quando ero piccola mia mamma non era così. Ascoltava molta musica vecchia, ma anche moderna (dell’epoca), fino alla fine degli anni ’80; avevamo sempre la radio accesa, era aggiornata sulle hit parade e conosceva i cantanti. Poi, basta. Certo, ascolta sempre le canzoni vecchie, ma non si è più aggornata.E tutto è coinciso col periodo in cui tutto ha cominciato ad andare male, anche per lei.
A me, sua figlia, è successo lo stesso: fino al 2002 seguivo le hit parade, ascoltavo la radio, ero aggiornata insomma con le canzoni recenti; poi più nulla, se non qualche sporadico esempio ogni tanto. Ascolto anche io musica vecchia, ma di quella più recente non so nulla. E tutto per me va male.
Non so come spiegarlo, ma io vedo una correlazione in tutto ciò….è come se perdendo interesse per la musica, avessimo perso interesse per la vita.

Questo blog è dedicato in fondo anche a lei,come a tutte le persone che hanno perso la loro musica, con l'augurio che prima o poi possano ritrovarla...