martedì 6 settembre 2016

Non si può morire dentro, di Gianni Bella









Un'estate di tanti anni fa...precisamente, del 1996.
Una sedicenne molto sola, a cui fanno compagnia i libri, i film, la musica.
Uno dei tanti pomeriggi estivi che promettono solo caldo e noia, e un ritrovamento particolare: il vecchio registratore Geloso anni '60 di mia mamma, con due bobine perfettamente funzionanti. Dato che amo queste cose....mi metto subito all'ascolto....un tuffo nel passato!
E tra le altre cose scopro questa stupenda canzone di Gianni Bella, vincitrice del Festivalbar 1976, che mi rimane profondamente impressa sin dal primo ascolto. La bella voce un po' particolare del cantante, il testo malinconico e dolce su un amore finito ma forse non proprio passato mi conquistano subito ed è così che questa canzona diventa una delle mie preferite.
A differenza del protagonista, tuttavia, io non credo che davvero "non si può morire dentro", anzi...a volte si vive fuori ma si muore proprio dentro, solo che non si vede.


Se il nostro amore è
un altro fallimento
non me la prenderò con te con lui
o con il vento
perché son stato io
a sollevarti il mento
perché non ti comprai
e adesso non ti vendo.

tu, bella e triste tu
mi dicesti quanto ti lasciai
non si può morire dentro
e morendo me ne andai
ora sono qui
dopo un anno l' ho capito che
non si può morire dentro
e morivo senza te

abbracciami anche tu
ci son troppe persone
sen io lo farei l' amore qui
alla stazione
ma non restare lì
a buttar via i minuti
il mondo tu lo sai è degli innamorati

tu chi nascondi tu
se c' è un altro dillo pure qui
non si può morire dentro
e sorridersi così
anche senza te
bella sì ma triste non sarai
non si può morire dentro
e restando morirei
un puntino tu
la tua storia scrivere vorrei
ma non si può morire dentro
e restando morirei






Nessun commento:

Posta un commento